in fin dei conti, Tesla è un illustre perdente.

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Di serate così è facile immaginarne, più difficile invece è averne ricordo. La memoria non ha colpa, piuttosto l’abitudine è la vera nemica. Pedalando verso casa vedo le mie ombre moltiplicarsi all’infinito e svanire con la stessa velocità di apparizione, apparenza. Nemmeno in bicicletta riesco a fuggir loro. Ci gioco, accelerando e diminuendo la cadenza, cercando di dare un senso all’asfalto lì sotto, spazio vuoto in parte riempito dalla presenza di luci artificiali, che nulla possono contro la dimensione della natura, come pensieri deboli si lasciano sopraffare. Per poco, mi fanno divertire.

P.s. ringrazio ancora una volta Francesco per la sua interpretazione generosa e umile della Cucina e dell’Amicizia.

Nikon D800

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