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Archivio mensile:dicembre 2012

BLOT-001001320023Qualche settimana fà siamo andati a far due parole con Marco, un pò di gelato e qualche foto.

“Chiudere i Murazzi significherebbe anche incatenare la musica, abbassare la saracinesca dell’avanguardia e restare impantanati nella già nota proposta commerciale  propinata ogni giorno dalle radio e dalla tv. In questi anni i gestori dei locali hanno contribuito insieme ai dj e tutto lo staff a creare una scena locale forte, nuova, che non necessitava di nomi stranieri per andare avanti.

Marco Mordiglia e i Murazzi.

Marco Mordiglia ne è l’esempio. Socio dello ZeroBar di Via Vanchiglia, nonchè dj, e fondatore di “The Dreamers” ha fatto della musica il suo lavoro. Dopo aver tenuto un programma a Radio BlackOut, nel 97 ha aperto anche uno studio di produzione. Il suo intento, insieme a quello dei suoi soci era di puntare a creare una scena musicale locale. Il genere era poco conosciuto a Torino allora, ma con la passione e l’impegno il Drum&Bass ha preso piede e la serata, allo storico Puddhu Bar è diventata un punto di riferimento per tutti gli amanti del genere. Marco sembra essere positivo a riguardo, secondo lui il sequestro giudiziario si risolverà per il meglio, e non ci sarà una chiusura definitiva.

Solo il tempo potrà fornire le risposte, ma non bisogna abbassare la guardia ed è necessario continuare a manifestare e informare.

E’ necessario continuare a r(esistere).”

Parole di Lorena Antonioni, mettiamocilafaccia.wordpress.com.

Minolta XD7 + Kodak Trix 400

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Ieri è stata una bella serata, viva, fatta di musica adatta, candele, tabacco e whisky scozzese. Le seguenti parole come conseguenza, pensata. Dare delle risposte talvolta è difficile, in questo periodo storico lo è ancora di più. Per i credenti è difficile trovarle, per chi dalla fede è lontano forse lo è ancora di più, o non lo è affatto. Siamo saturi di ingiustizie, lontane, vicine, di qualsiasi tipo e forma. Abbiamo tutto però, per vederle. Ma chiudere gli occhi è più facile, e poi tra poco arriva il Natale. Tutto passa. Quando ho guardato le foto della Svezia mi sono chiesto del perché di quella luce, quella che in alcune foto appare, sottolinea e cancella in altre, particolari, importanti o meno, come le domande. In quei giorni ero con i miei migliori amici, si, esistono ancora i migliori amici, lontano da Facebook, lontano da casa, non me ne vogliate ma per degli attimi avrei voluto fermarmi, su quelle isole fiabesche nel mezzo del nulla, perdermi nei pensieri, avere un buon libro, perché poi i migliori viaggi sono quelli, quelli tra le pagine, quelli che si fanno da soli, da casa, sul treno, dal cuore. Amici, la Svezia è quella lì, il mondo è quello lì, quello fuori dalle guide, dalle mappe, quello che ci piace a me. La soggettività regala. L’obbligo toglie. Luce, ora sò perché in quei giorni apparivi sulla pellicola. La manifestazione delle cose richiede del tempo, la concessione è un privilegio. Perché il tempo se ne fotte e noi siamo sempre lì a rincorrerlo, a sfruttarlo. Pausa. La pellicola richiede tempo, vuol essere accarezzata, caricata, immersa. L’amore richiede tempo, per manifestarsi. La lontananza mi ha aiutato. Lassù, lontano ho iniziato a scriverti, ad aspettare la luce sul piccolo schermo che ci avvicinava, un messaggio dopo l’altro. Ad immaginare. Di luce, di amore. Ora il bicchiere è vuoto, il posacenere pieno e la distanza è diminuita. Fra le note di Francesco chiudo gli occhi.

“Vedi cara, certe volte sono in cielo come un aquilone al vento che poi a terra ricadrà. Vedi cara certi giorni sono un anno, certe frasi sono un niente che non serve più sentire.”

Minolta XD7 + Kodak Ektar 100 + Fuji Provia 400X + Fuji Superia 400

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BLOT-5757The last time was about fairies and magic. This time it was about exploration. Exploration for those who are in the mountains is a little bit the beginning, brings with it the unknown and sometimes it turns into amazement. Other times, it happens that you let yourself amaze too quickly and create in your mind expectations that will be too high. Today the light has deceived us, he made ​​fun of us, very gently. Perhaps enough to watch 10 minutes more, maybe it had to go that way. It is mountain after all, and if you’ve never been in a spot, you must team up with patience… and everything is slower without the presence of man. Today we learned something more.

via aostavalleyfreeride.com

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First ride with the lifts, friday the 30th. We received the light, in the wood something happened, i’m sure. Pillows welcome us, the sun gave us some good minutes to ride and of course, the fairy were there, they let us ride in their home. The strictly necessary because the magic took shape. The shadows then came even more illuminating our smiles. Something happened there. Thanks friends, thanks fairies.

via aostavalleyfreeride.com

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BLOT-000989300019Suoni, rumori, cavi da quì a là, disegni movimentati e movimenti disegnati, ma soprattutto parole. Parole pesate, pensate, da prenderci la rincorsa e inseguirle. Roba da prima serata.

Olympus mju + Kodak Portra 400

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