sono stato in sardegna.

001659210010Ad agosto duemilaquindici sono stato in Sardegna. La mia prima volta sull’Isola risale a vent’anni fa o giù di lì. Mi ricordo tre cose: il villaggio turistico, il buffet del villaggio turistico e la sede del Partito Comunista (fuori dal villaggio turistico). La mia seconda volta risale a un mese fa e i ricordi sono più presenti, un pò come quando passi da Devendra Banhart ai Guano Padano. Per esempio mi ricordo di un tramonto dal finestrino, di tapparelle abbassate e di banchetti prelibati. Di un albero bellissimo, lì, nella sabbia dei turisti fatta di umani lucidi e prove costume ormai al tracollo, che comunque il più bello lì era proprio lui, e poi un’altro tramonto, onde, grotte, buoi, pecore, cancelli e vigne. Di Natura e profumi. Mi ricordo di strade. Di un mirto velenoso e di un paese scontroso. Di sedie isolate. Di un’atelier dove tutto era corrente, incoerente ma disarmante. Di una Lancia Fulvia 1.3 messa lì che sembrava uscita dal concessionario, nel millenovecentosettantatre. Mi ricordo di un’ospitalità rara ed infine di una casa che se non la vedi non ci credi e che poi quando la vedi, cazzo quando la vedi ti sembra di non aver visto altro, o quasi, e la guardi pensando che se l’arte per esser tale conviene che sia inutile, necessita comunque di un’eccezione.

Hasselblad 500 cm + Kodak Trix 400 + Fuji Provia 400X + Fujifilm x100s

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