the north face ultra trail du mont blanc.
Dopo Lavaredo un altro trail. In casa, almeno per un terzo, almeno così doveva essere. La neve si è fatta viva e si è portata via qualche grado, e anche qualche chilometro.
Dall’agenda rossa che porto con me: “Venerdì 31 agosto. 14.30, lascio Renato e Francesca in bivacco, esco a fare due passi. Caffè americano in Francia, quattro chiacchiere con Blo, pochi gradi e poche gocce. Per ora. In mattinata Renato mi ha detto che l’UTMB è stata accorciata di circa 70 km. Un centinaio di km al posto dei 168 previsti, alla fine, gli elementi vincono sempre. Si rimane in Francia. CHX questi giorni è il festival del tecnico; Gore-Tex ovunque, materiali leggeri, gel, integratori, frontali, GPS e zainetti, il peso qua è di troppo. 16.15, briefing @ Hotel Alpina, mi chiedo se posso entrare nonostante non abbia un logo The North Face stampato addosso. 17.45, bivacco. Preparazione, -75 minuti alla partenza. 19.00, partenza, 2480 concorrenti. 19.30, in macchina con Renato, direzione St. Gervais. Sulla strada ci sono i bus che accompagnano la gente a vedere la gara. In Italia succede solo quando l’Inter vince lo scudetto. 20.00, in coda per St. Gervais, piove. 20.30, St. Gervais, sottofondo di brodo e campanacci, piove secco. Francesca è seconda. 21.45, Les Contamines, musica della peggio Mtv e tifo da stadio. Macchine fotografiche e brodo sempre presenti. Mi accorgo di un gruppetto di giapponesi, saranno 6 o 7 e si occupano di 1, forse 2 atleti. Sempre mega tecnologici. Urlano. 22.30, Renato mi ha portato la cena, un piatto di brodo. Finalmente lo assaggio. Totally addicted. Erano anni che non bevevo un brodo così, un’ottima annata il 2012. A Les Contamines il passaggio degli atleti è doppio, andata e ritorno, rimaniamo qua. 22.40, vedo occhi, sudore, pelle, fango, condensa, fiato, freddo, umido, colori e baci, tanti. C’è tanto amore in queste gare, credo vada a braccetto con la pazienza, quella delle mogli, delle fidanzate, dei figli e delle figlie. Indispensabile. 23.06, i giapponesi continuano a urlare, i concorrenti sotto il tendone aumentano sempre di più. Il freddo anche. 23.46, ritratti. Nulla meglio del volto esprime l’animo dell’uomo, soprattutto in queste condizioni. Sabato 1 settembre, 00.37, le giacche anti vento/pioggia sono fredde solo a guardarle, anche da asciutte. Aspettiamo il ritorno di Francesca. 01.30, andiamo verso Les Houches, Francesca ha 20 minuti di ritardo sulla prima. 02.06, Les Houches, attesa e fame. 71 km fatti, da loro. 02.50, cibi asettici, ogni tanto appare del pane e un pò di frutta. 04.00, L’Argentière. Ultimo giro, Francesca è sempre seconda, purtroppo. Io continuo col brodo, purtroppo. Continua a piovere, ho dato il mio cellulare a Francesca che lei ha perso il suo. Sleepless. 05.20, sonno furtivo in macchina. 07.15, Francesca all’arrivo, seconda, è giorno ormai. Grigio, umido, freddo. 08.00, linea d’arrivo. LACRIME E SORRISI.
Canon Eos 1D Mark IV
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